Dipendenza da gioco - Psicologa Candida Lazzari

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Dipendenza da gioco

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Chiunque di noi nella propria vita ha giocato almeno una volta una schedina, comprato un gratta e vinci, o tentato la fortuna al lotto. Il gioco d'azzardo di fatto nella nostra società non è considerato di per sé patologico. Ma allora quand'è che va considerato tale?
Generalmente la distinzione tra gioco d'azzardo come forma ricreativa, e di evasione, e gioco d'azzardo patologico sta nell'intensità, nella durata e nella frequenza del comportamento in atto, nonché nel danno psicologico, economico, sociale o fisiologico che ne consegue. Individui che passano le loro giornate fuori di casa per giocare, che dedicano il loro tempo principalmente a quest'attività, sottraendone agli impegni di lavoro e familiari, che polarizzano la loro vita sul gioco, con eccessiva spesa e con gravi conseguenze economiche, sociali e familiari, possono sicuramente essere considerati giocatori patologici. Giocatori che hanno perso la capacità di gestire il loro hobby, divenendone chiaramente dipendenti. Il gioco d'azzardo patologico è una malattia della nostra società a tutt'oggi sottostimata e sommersa, che rientra in gran parte nella più vasta categoria dei disturbi additivi e delle dipendenze.
La personalità di un giocatore patologico è generalmente caratterizzata da tendenza alla dipendenza e da una certa difficoltà a controllare i propri impulsi, reagendo in modo spropositato alle frustrazioni e alle provocazioni, mentre coltiva nel gioco l'illusione del controllo.
Il giocatore patologico continua a giocare alla rincorsa investendo somme molto pesanti anche a seguito di gravi e reiterate perdite, per rifarsi di esse, adottando un comportamento con tendenze masochistiche. E' costantemente alla ricerca di sensazioni forti e rischiose. Solitamente ha una vita sociale molto ridotta e relazioni scarsamente soddisfacenti.
Del gioco d'azzardo non lo attrae la possibilità di vincita, ma il rischio, alla ricerca di quell'eccitazione emozionale che manca alla sua vita.

Di solito il giocatore compulsivo, nega di avere un problema, convinto di poter smettere quando vuole, e tende a giustificare la propria condotta come vizio..
Il gioco d'azzardo sembra avere anche una funzione antidepressiva, in quanto il giocatore in azione, che attende il risultato di una puntata sostanziosa, tende generalmente ad entrare in un leggero stato di alterazione della coscienza, in cui il senso di autocritica, le preoccupazioni, e le ansie si attutiscono.

Rispetto a questa problematica è possibile intraprendere un percorso terapeutico per elaborare i principali nodi problematici:

Dare senso al sintomo ed elaborarne il significato
Sostenere la capacità di regolare gli impulsi
Elaborare i vissuti depressivi
Migliorare l'autostima
Sostenere il soggetto nell'instaurare relazioni più soddisfacenti
Migliorare la qualità della vita
PSICOLOGA
PSICOTERAPEUTA
Crema - Cremona
Cell.: 348 7643189
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